L’ormai ex allenatore del campione serbo ha svelato cosa c’è dietro le ultime sconfitte di Djokovic per mano di Sinner
Quasi 5 anni insieme. Un lustro fatto di grandi vittorie, di trionfi, di altri record abbattuti. 5 anni in cui, sotto la sua guida, Novak Djokovic ha fatto quei passi che gli hanno consentito di trasformarsi da fuoriclasse a leggenda del nobile sport con la racchetta.
Non c’è dubbio che Goran Ivanisevic, l’orgoglio del tennis croato che fu, abbia rappresentato una tappa importante, decisiva, nell’ascesa del campione di Belgrado al rango di figura immortale nello sport in generale, non solo nel tennis.
Una collaborazione, la loro, diventata sinonimo di successo, pur tra qualche apparente screzio emerso qua e là, sporadicamente, già diversi mesi fa. E sfociato in alcune clamorose esternazioni di Djokovic nel bel mezzo di match importanti.
‘Trance agonistica’: così erano state catalogate alcune evidenti insofferenze di Nole verso il suo angolo durante alcuni recenti incontri. Già, ma poi i due si sono separati: la sensazione è che il rapporto fosse ormai logoro, come poi confermato da Ivanisevic nel corso di un’intervista successiva all’annuncio del 24 volte campione Slam.
“La fine della nostra collaborazione professionale non significa che la nostra amicizia si interrompa. Siamo arrivati a un punto in cui abbiamo esaurito la nostra cooperazione dopo quasi cinque anni. Insieme abbiamo scritto la storia del nostro sport, abbiamo vinto gli Slam, concluso stagioni da numero uno al mondo, ma abbiamo anche attraversato prove e tribolazioni“, aveva detto il serbo per mezzo dei suoi profili social. La ‘replica’ del suo ex coach non si è fatta attendere.
Ivanisevic, ecco le rivelazioni sulle sconfitte di Djokovic
Nel corso di un’intervista rilasciata a Sportklub, il vincitore di Wimbledon 2001 ha tessuto le lodi del Djokovic tennista, soffermandosi sulla sua grandezza come campione assoluto nella sua disciplina. Tornando poi indietro con la memoria alle ultime delusioni patite dal serbo, Ivanisevic ha parlato dello shock subìto in Coppa Davis con la doppia sconfitta – prima in singolare, poi in doppio – patita per mano di Jannik Sinner.
“Quando Nole gioca per il suo Paese prova molto orgoglio, dimostra tutta la sua generosità. Non è che dia il 100%, ma il 5700%. Queste sono le cose che lo motivano a livelli estremi, ecco perché perdere in Coppa Davis lo ha colpito così duramente: la motivazione cala moltissimo, inizi anche a pensare se potrai tornarci di nuovo“, ha rivelato.
Insomma, non c’è dubbio che il campione altoatesino abbia inferto realmente un duro colpo all’autostima di Djokovic con la doppia affermazione in quel di Malaga. Gli effetti di quella impresa si sono visti del resto anche in Australia, quando il nativo di San Candido ha letteralmente dominato il numero uno del mondo, non concedendogli neppure una palla break.
