La ricorrenza su Michael Schumacher agita e non poco i tifosi della Ferrari che sono sempre più agitati in vista delle prossime sfide
Dopo la doppietta della Ferrari nel GP di Australia, questa domenica si tornerà a correre. Si scaldano i motori per la nuova tappa della Formula 1. Questa volta il circuito sarà quello del Giappone, per la precisione di Suzuka. Levataccia per i fan italiani costretti ad alzarsi alle 7 per vedere la corsa. La Ferrari, come detto, viene dal primo e secondo posto di qualche settimana fa e adesso medita ad un clamoroso bis.
La ricorrenza su Michael Schumacher agita e non poco i tifosi sempre più preoccupati. Si tratta della prima volta che il Gran Premio in Giappone si svolge durante questo periodo dell’anno, in piena primavera, abbandonando il consueto collocamento autunnale. Fin qui non era mai accaduto e questo potrebbe rappresentare una prima volta benevola per chi ama scaramanzie e ricorrenze anche perché questa tappa nel corso degli ultimi anni non è che abbia portato benissimo alla Ferrari. A vedere statistiche e precedenti, emergono diverse curiosità da prendere in considerazione.
La ricorrenza su Schumacher preoccupa i tifosi della Ferrari, ecco perché
La tappa in Giappone, storicamente, si è sempre svolta a Suzuka tranne nel 2007 e 2008 quando fu disputata a Fuji. Nel 2020 e 2021, invece, non si tenne per i noti motivi dovuti al Covid. Qual è la tradizione recente della Ferrari?
Verrebbe da dire non buona, stando agli ultimi anni. La ricorrenza su Michael Schumacher che sta agitando i tifosi è che proprio quest’anno si “celebra” (si fa per dire) una ricorrenza importante: l’ultima vittoria nel Gran Premio di Giappone risale proprio a venti anni fa, ovvero al 2004 con Schumi alla guida della “rossa”. Da allora nessuna vittoria più nella terra del Sol Levante. E dire che tra il 2000 e il 2004 la Ferrari aveva trionfato ben cinque volte di fila! Quattro proprio con Schumacher e una con Barrichello, nel 2003, una vittoria che comunque si rivelò funzionale alla conquista del titolo da parte del tedesco.
Dal 2004 in avanti, ad imporsi a Suzuka sono stati piloti che ormai appartengono al passato della Ferrari come Alonso o Raikkonen, ovviamente non nei loro anni alla “rossa”. Vittorioso anche Lewis Hamilton, il futuro (a quanto pare) della scuderia italiana. C’è questo tabù assolutamente da sfatare e si vuole farlo sin da subito. Sainz e Leclerc sono pronti a scaldare i motori.
