Ufficiale Jacobs, annuncio agghiacciante in queste ore: quanta sofferenza

Marcell Jacobs è tornato a parlare in una lunga intervista. Il campione olimpico dei 100 metri ha raccontato cosa gli ha fatto male

Ci sono momenti, nello sport, che rimarranno per sempre impressi nella mente di chiunque. La vittoria dell’oro alle Olimpiadi nei 100 metri per un italiano, quindi Marcell Jacobs, è sicuramente uno di quelli. Mai nessun atleta azzurro, infatti, si era spinto così oltre, neanche Pietro Mennea che pure agli italiani li aveva fatti esultare eccome.

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Marcell Jacobs si è reso protagonista di una nuova rivelazione (LaPresse) – sportintegrato.it

Quel primo agosto del 2021, poi bissato dal gradino più alto del podio anche nella staffetta una settimana più tardi, è stato sicuramente il momento più alto della carriera del poliziotto classe 1994. Dopo di allora, però, le cose non sono andate come il velocista nato ad El Paso si aspettava.

Tra le accuse di doping che gli sono piovute un po’ da ovunque, specialmente all’estero, e le critiche per non essere riuscito mai veramente a ripetere l’impresa di Tokyo, Jacobs non ha vissuto dei momenti semplici, e di questo ha parlato in una lunga intervista al ‘The Guardian’ in cui ha anche spiegato che la scelta di affidarsi a un nuovo coach come Rana Reider e trasferirsi negli Stati Uniti è stata la migliore presa nell’ultimo periodo.

Jacobs a cuore aperto: “Le critiche mi hanno fatto male, non gareggiavo perché non potevo”

Jacobs ha innanzitutto risposto a una domanda su cosa sia successo dopo il trionfo alle Olimpiadi del 2020 (disputate, però, nel 2021 causa Covid). “Le critiche delle persone – ha detto il velocista azzurro – mi hanno fatto molto male. Arrivavano da ogni parte, dall’Italia e dall’estero. Come se non gareggiassi per paura. Non ho mai avuto paura di niente in vita mia. Non gareggiavo perché non ero in grado di farlo“.

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Jacobs ha parlato anche della sua reazione alle critiche (LaPresse) – sportintegrato.it

Per lui, ha continuato, è stato un momento difficile perché si allenava, ma non riusciva a ottenere i risultati che sperava: “I due anni post-olimpici sono stati anni difficili. Avevo davvero bisogno di qualcosa che mi riaccendesse”. Tra i problemi fisici che lo hanno colpito ci sono stati quelli alla schiena e al nervo sciatico, soprattutto quest’ultimo è stato difficile sia da diagnosticare, sia da risolvere.

Quanto alla possibilità di bissare il successo olimpico di tre anni fa a Parigi, per l’atleta azzurro “non cambierebbe molto me e la mia immagine. Certo – ha concluso -, sarebbe positivo, ma venendo da un paese dove nessuno prima di me aveva vinto una medaglia d’oro olimpica nei 100 metri, quello che ho fatto è stato storico e lo sarà sempre”. Se vincerà quindi non lo farà per dimostrare qualcosa agli altri, ma solo ed esclusivamente a se stesso.

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