Incredibile rivelazione su Michael Schumacher: il retroscena lascia i tifosi senza parole, nessuno poteva immaginarlo
Michael Schumacher torna a far parlare di sé. Come d’altronde ha sempre fatto in questi dieci e più anni in cui di lui si è persa ogni traccia, in cui le notizie su di lui sono diventate rare come una nevicata in piena estate. Non sappiamo se potremo mai rivederlo, se potremo sentirlo ancora parlare. Una cosa però è certa: Michael ha segnato in modo così profondo un’era, che continueremo sempre a scoprire aneddoti e rivelazioni sul suo conto, a volte anche decisamente sorprendenti.
Con il matrimonio della figlia Gina sempre più vicino, siamo tutti in attesa di qualche rivelazione importante riguardante la sua partecipazione a un evento familiare fondamentale. Per ora sull’attualità non arrivano però notizie di una certa rilevanza. Parlando di Schumacher, c’è però chi ha svelato proprio in questi giorni un retroscena davvero straordinario, riguardante in particolare l’inizio della sua carriera.
Nei primi anni Novanta, Schumi era infatti uno dei piloti più promettenti del circus, uno dei nomi su cui molti avrebbero scommesso un euro. Il rischio che potesse però rivelarsi una meteora era ovviamente dietro l’angolo. Non a caso, per sponsorizzarlo in quel momento non le aziende non facevano certo a spallate. Difatti, solo una decise davvero di puntare su di lui. E lo fece non perché convinta di aver intravisto il potenziale di uno straordinario campione, ma per un motivo molto diverso e forse più legato al caso che non a una scelta razionale.
Schumacher, retroscena clamoroso: è successo a inizio carriera
A volte la vita presenta delle occasioni importanti ma impossibili da riconoscerle. Solo un colpo di fortuna può aiutarci a individuarle. E in molti casi può fare tutta la differenza del mondo, la differenza tra il successo e un fallimento. Lo sa bene Nerio Alessandri, presidente di Technogym, un imprenditore tra i più importanti in Italia e nel mondo.
Grazie a una sua intuizione, nacque infatti nei primi anni Novanta una partnership fondamentale per il successo della sua azienda. E l’origine fu completamente casuale, come confessato dallo stesso Alessandri al podcast BSMT.
In quegli anni di grande fermento, l’azienda era desiderosa di entrare nel mondo della Formula 1 e di far conoscere il proprio marchio attraverso la partnership con un pilota. Il punto è che far apparire il proprio brand sulla tuta di un pilota, anche emergente, costava una somma spaventosa, almeno un miliardo di lire.
Non potendo investire tanto, Alessandri fu costretto ad accettare di sponsorizzare il pilota meno richiesto del circus, l’ultimo arrivato, quello che nel 1992 si affacciava per la prima volta nel mondo della Formula 1 a bordo di una Benetton: Michael Schumacher. E non potendo ambire subito a un posto sulla tuta, accettò di posizionare il logo sul casco.
Una scelta economica ma vincente. Michael si rivelerà infatti fin da subito un fuoriclasse, e grazie alla telecamera on board il logo risulterà visibile in tutto il mondo durante l’intera durata della gara. Un colpo straordinario che portò l’anno successivo a un rinnovamento della partnership, con un’altra intuizione notevole: al posto di scegliere la pancia della tuta, Alessandri chiese di mettere il logo sulle braccia del pilota, per renderlo visibile quando esultava per la vittoria. Ancora una volta una scelta azzeccatissima, l’ennesima dimostrazione di come intuito e fortuna molto spesso vadano a braccetto.
