È la sua seconda passione: Sinner, così rischi grosso

Jannik Sinner ha confessato di non saper dire di no, con le dovute precauzioni, alla sua grande passione: ecco i rischi

Da quando, a partire dallo splendido viaggio delle ATP Finals di Torino, quando fu sconfitto solo in finale da Novak Djokovic, Jannik  Sinner è entrato ufficialmente nel cuore degli italiani grazie a delle imprese che poi avrebbe ripetuto nei mesi a venire, si è scatenata la curiosità attorno alla storia personale di questo ragazzo della Val Pusteria che sembra venuto da Marte.

Jannik Sinner parla della sua seconda passione: grosso rischio
Jannik Sinner si confessa: passione ‘pericolosa’ (LaPresse) – Sportintegrato.it


Già perché, ai tempi d’oggi, è abbastanza raro vedere un 22enne, che è già una star, essere schivo col grande pubblico. Essere sostanzialmente refrattario ai social, dove pure sempre più utenti lo seguono con grande interesse. Questo tennista che sta riscrivendo a suon di primati e record la storia del tennis italiano e non solo ha un passato fatto di aneddoti, retroscena, curiosità, che nessuno conosceva fino a quando non si è andati a scovare nella sua infanzia.

In un’adolescenza in cui il campione praticava con successo anche un altro sport, nel quale eccelleva a livello giovanile. Il destino ha poi voluto che Jannik scegliesse la racchetta, ma la passione, quella quasi ‘obbligatoria’ considerando le sue origini montanare, è rimasta lì. Intatta. Da coltivare non appena se ne presenta l’occasione, seppur con i dovuti accorgimenti.

Sinner, piedi per terra: “Sono più tranquillo di una volta”

Intervenuto in conferenza stampa dopo la sudata vittoria ottenuta in sedicesimi di finale contro Tallon Griekspoor, il numero del ranking mondiale è tornato indietro con la memoria. Fino a quando era ragazzino e si dilettava con gli sci sulle piste di casa.

Jannik Sinner parla della sua seconda passione: grosso rischio
Jannik Sinner e il suo rapporto con gli sci: parole che vengono dal cuore (LaPresse) – Sportintegrato.it

Quando scii se commetti un errore sai che non puoi vincere e magari ti fai del male. Nel secondo, invece, se perdi un punto hai sempre la possibilità di recuperare“, ha detto Jannik spiegando perché, ad un certo punto del suo percorso sportivo, ha scelto il tennis a discapito dello sport invernale per antonomasia.

Sciare è sempre una sorta di sollievo per me. Lo sci mi porta alla memoria momenti della mia infanzia, quando lo praticavo con i miei amici. Un paio di volte all’anno ci organizziamo ancora per farlo insieme. È qualcosa di intimo, di personale, che mi aiuta anche a recuperare mentalmente“, ha proseguito.

“Ora so che devo stare attento e moderare la velocità. In pista il rischio di cadere. Se succedesse a me e rompessi qualcosa, sarebbe un grosso problema. Per fortuna oggi sono molto più tranquillo sugli sci rispetto a quando ero bambino. Non sono più il ragazzino di una volta”, ha ammesso sorridendo il tennista.

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